Un incentivo con l’obbiettivo di promuovere un uso più razionale dell’acqua e tagliare l’uso di contenitori di plastica: è questo il Bonus acqua potabile, misura rivolta ai cittadini per una più controllata e sostenibile gestione delle risorse idriche domestiche.
Insomma, un invito a bere l’acqua del rubinetto di casa, resa più gradevole da sistemi di filtraggio e depurazione; ed evitando o diminuendo così il consumo di acqua minerale. Vediamo meglio di che cosa si tratta
In cosa consiste il Bonus acqua potabile
L’agevolazione è ufficialmente previsto dalla Legge di bilancio per il 2021 (articolo 1, commi da 1087 a 1089, della legge 178/2020).
Il Bonus acqua potabile consiste in un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di
- filtraggio;
- mineralizzazione;
- raffreddamento e/o aggiunta di anidride carbonica (per rendere gasata l’acqua).
In ciascuno di questi casi, l’intervento deve essere rivolto al miglioramento qualitativo delle acque dell’acquedotto.
Quanto si può risparmiare
Le spese massime che possono essere agevolate attraverso il Bonus acqua potabile sono rispettivamente di:
- 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche
- 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.
Come richiedere l’agevolazione per l’acqua del rubinetto
Innanzitutto va precisato che per poter beneficiare del Bonus acqua potabile le spese devono essere sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022.
Un’altra condizione da rispettare con attenzione è questa: le spese sostenute devono essere documentate da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il Bonus.
Per i privati cittadini, inoltre, il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento elettronici, diversi dai contanti.
Quindi va comunicata la richiesta all’Agenzia delle Entrate (tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo al quello di sostenimento del costo) attraverso l’apposito modulo, scaricabile dal sito dell’Ente.